I nostri progetti II°B

 Noi e il giornalino, com’è stato

Quest’anno io e la mia classe abbiamo creato sul sito della scuola un giornalino
composto da articoli scritti da noi ragazzi e corretti dalla nostra prof.essa di italiano.
Io mi sono molto divertita a fingermi una giornalista che si rivolge al pubblico
più difficile di tutti: i ragazzi. Infatti pubblicare i nostri elaborati per farli leggere
ai nostri amici subito ci ha resi un po' imbarazzati, ma poi a poco a poco ci siamo
resi conto che non c’era niente di cui vergognarsi. È bellissimo produrre
qualcosa tramite tanto lavoro e fatica e sentirsi fare i complimenti dalle persone
care. Inoltre trovo, tramite questa esperienza, di essere migliorata notevolmente
nella scrittura rispetto all’inizio dell’anno.In conclusione ringrazio la mia prof.essa
di Italiano e il Prof.Torchia che si sono impegnati anche più di noi ragazzi
in questo progetto motivandoci e spronandoci a fare di più e a dire la nostra
opinione nei nostri articoli che per il mondo valgono poco, ma per noi sono indispensabili.
                                                                           Gaia Sillari


          
Il giornalino per me è  stata  una bella esperienza  che mi ha fatto lavorare per quasi tutto ľanno scolastico, la cosa che mi è piaciuta di più è lavorare tutti insieme per fare un progetto, Per dare una notizia in più tra di noi  e anche per i nostri coetanei e genitori,
lavorare insieme ha fatto conoscere un po' di più ognuno di noi e a creato un legame tra la classe.

Valerio Allegri


Noi e il giornalino, com’è stato.
Attimi di potenza e attimi di difficoltà, ecco il nostro anno. In tre parole possiamo riassumere la nostra esperienza: impegno, lavoro di squadra e puntualità. Senza queste tre cose il nostro giornalino non poteva funzionare. È stata un’esperienza molto bella, perché ognuno poteva lavorare sull’argomento che più preferiva e perché siamo diventati dei giornalisti, anche se un po’ inesperti. Non è un impegno da sottovalutare; all’apparenza può sembrare un semplice lavoro da “copia e incolla”, e invece no, ci è voluto vero impegno e duro lavoro. Nonostante lo sforzo mi sono divertita, ed è stato bello, dopo i mesi di lavoro vedere il risultato finale. È stata una grande sorpresa che abbiamo creato solo noi, che non sarebbe riuscita senza l’aiuto del Prof. Torchia che ha messo insieme i nostri lavori creando un unico e grande risultato, che ci fa sentire dei veri giornalisti e senza i piccoli ma grandissimi consigli della Prof. Oliveri. E termina così il nostro anno da giornalisti.

                                                                                             MICHELLE MERIGHI


Noi e il giornalino, com'é stato.
Quest'anno siamo diventati dei giornalisti, a me è piacuto essere un giornalista, vedere il risultato finale è stato bello e ne sono rimasto soddisfatto.
Questa esperienza mi è piaciuta perchè mi sono divertito tanto.
Ringrazio i miei professori per avermi aiutato in questa avventura.
          
                                                                                                         ALDO NDREU



                  
            
Nei primi giorni scolastici dovevamo fare una cosa mai fatta negli ultimi anni di scuola.Dovevamo scrivere delle poesie, commenti e testi che avremmo dovuto postare su
Il giornalino.Una pagina web chiamata”giornalino” dove chiunque può vedere i nostri lavori. Questa  cosa, quando ce l’hanno detta, non sapevo neanche cosa scrivere visto che la mia mente non aveva mai scritto qualcosa degno di essere messo su una pagina web.Non sapevo neanche perché dovevamo farlo e non lo so neanche adesso. All’inizio mi sembrava una sciocchezza che non sarebbe durata molto, ma alla fine, non solo è stata un’ esperienza fantastica ed è durato fino alla fine dell’anno, ho anche scoperto che ero molto bravo a scrivere articoli e mi piaceva molto.È stata una esperienza fantastica, piena di emozioni e di articoli creati dai miei amici che mi sono molto piaciuti.Questo giornalino ci ha fatto scoprire talenti dentro di noi che non sapevamo di avere.Quello che ho imparato scrivendo questi articoli non lo scorderò.

                                                 Stefano longo



Cari lettori,
siamo arrivati alla fine del nostro anno scolastico e quindi all’ultima edizione del nostro giornalino per quest'anno, per me l’esperienza del giornalino è stata davvero molto bella e interessante perché mi è piaciuto esprimere le nostre idee, i nostri sentimenti e le nostre emozioni per fare capire a voi lettori quello che proviamo ogni giorno, ho imparato a capire come utilizzare le app per creare il giornalino, ma mi è piaciuto soprattutto lavorare in gruppo e consultarci con gli altri ed unendo le nostre idee abbiamo creato ottimi articoli, lavorare in gruppo è stato molto divertente anche perché ci siamo aiutati a vicenda e abbiamo imparato a conoscerci . A voi tutti che ci avete sostenuto e ci avete aiutato ci vediamo l’anno prossimo.

                                                    Diletta Bodria




Ciao a tutti,
Questa è l'ultima edizione del giornalino di quest'anno ma non vedo l'ora di rivederli l'anno prossimo. È stato importante perché mi è piaciuto tantissimo essere una giornalista ed è stato molto bello perché ognuno scopriva ogni giorno qualcosa di nuovo. È iniziato dalla professoressa di italiano e dal fatto che eravamo una classe 2.0, e abbiamo deciso di creare appunto questo giornalino stupendo; spero di continuarlo.

Bacci Denise





 Piccolo principe

Secondo me il piccolo principe ci vuole esprimere un messaggio  che ci può essere utile
Ľimmaginazione é una cosa da non  sottovalutare bisogna usarla con saggezza e fin quando ce l'avrai la tua vita sará bellissima  vedrai il mondo in un altro modo  riuscirà a vedere nella giornata in qui piove una giornata di sole
La noia non ci sara piú e la vita brillerá  i grandi nel loro cammino fantasioso se incontrano un muro si fermano e non cercano di abbatterlo ma ci si fermano davanti e lo fissano e diventano cupi e noiosi  e da quel punto ci sono solo i soldi
Ma invece i bambini se incontrano un muro lo buttano giù con tutti i loro mezzi disponibili  e infatti loro sono colorati dentro e nella loro vita  non ci sono solo i soldi ma anche le amicizie.

Valerio Allegri




Per me il significato dell disegno della pecora  a un bel significato  cioè che tutti possono immaginarsi la pecora che vogliono  lui ad esempio   ne voleva una specifica e appena  
lo scrittore  a fatto la pecora che non andava bene lui la rifiutata  subito  e le ne chiede  un altra  e appena   disegna la scatola al piccolo principe andava  bene perchè poteva immaginarsi la pecora che voleva  ed é questo il bello delľimmaginazione il mondo è illimitato e tutto quello che vuoi é possibile con un piccolo sforzo.

Valerio Allegri




Terzo capitolo:
In questo capitolo il Piccolo Principe si altera quando l’aviatore gli dice che se sarà bravo donerà lui una corda per legare la sua pecora.La sua pecora non deve essere legata, non può. La sua pecora è l’immaginazione. Con lei può sperare sognare, vivere e pensare liberamente senza aver paura di nessuno. Se chiude gli occhi può vedersi sul suo piccolo pianeta in mezzo alle stelle, mentre annaffia la sua rosa e spazza i suoi vulcani, anche quello spento perché non si sa mai. Legare la sua stessa mente ad un paletto sarebbe come sbarrarsi gli occhi ed essere costretti a guardare sempre dritti davanti a sé, senza strade secondarie con una sola via di uscita, bella o brutta che sia. Il Piccolo Principe sa che sarà difficile tornare a casa, come se niente fosse successo, ma non vuole tapparsi le ali da solo vuole continuare a sognare di vedere altri cinquanta tramonti in un solo giorno, spostando la sua sedia da un angolo all’altro del suo piccolo, ma bellissimo mondo.


                                                                                                      Gaia Sillari





"Sai.. quando si è molto tristi si amano i tramonti"
Con questa frase l'autore ci insegna a dare un peso anche alle piccole cose, perchè sono proprio queste piccole cose che fanno la differenza. Quando si è tristi, secondo me, sono i piccoli gesti quotidiani della natura che ti fanno riflettere e il tramonto è quello più significante, perchè è il momento in cui il Sole si può riposare e forse proprio in quell'attimo che ci invita a rilassarci e a non pensare più a niente.
Sasu Eryka Gyulya                   
                                                    



 Commento su un capitolo del piccolo principe e disegno
Nel capitolo IV si parla dell’asteroide del piccolo principe, scoperto da un astronomo turco che gli diede il nome di b612, poiché i nomi dei pianeti meno importanti si indicano con dei numeri e con delle lettere.Questo astronomo fece una dimostrazione vestito con abiti originari del suo paese, però nessuno lo ascoltò e non gli diedero ragione, ma poi si vestì da europeo e tutte le persone furono d’accordo con lui. Questo fa pensare che per le persone conta di più l’aspetto esteriore; osservando solo gli abiti che indossa una persona e il loro aspetto fisico, invece per me conta di più l’aspetto interiore per scoprire come una persona è veramente e per conoscerla meglio e per capire se è così come dice di essere.
                                                                                   DILETTA BODRIA




“Il Piccolo Principe”
Capitolo XVI.
Nel nostro mondo e in quello del Piccolo Principe ci vuole sempre un lampionaio, come si farebbe senza? Una persona che oltre che pensare a se stessa pensa al suo lavoro, ritenendolo importante, e pensa a chi gli è intorno. Siamo tutti fin troppo orgogliosi per ritenere qualcosa più importante di noi stessi. Dovremmo dare importanza a ciò che curiamo e amiamo all’infuori della nostra persona. Il lampionaio tra tutti è l’unico che si concentra sul bene di tutti, sulla sua consegna. Anche noi dovremmo impedirci sulla consegna che il mondo ci ha mandato. Noi tutti come l’uomo d’affari, il re e il vanitoso ci ricordiamo solo di noi stessi su questa terra infinita e ricca di persone tutte diverse che se insieme si unissero per creare un unico continente la terra diventerebbe un luogo dove ognuno aiuta gli altri e dove ognuno starebbe meglio con sé stesso e con chi gli è attorno. In ogni capitolo il piccolo principe ci vuole dare un insegnamento per la vita, e oggi ci dice di non pensare solo a noi stessi, di curare ciò che amiamo e di condividerlo con il mondo che ci circonda.

                                Michelle Merighi




CAPITOLO 3 : DRITTI DAVANTI A SE’NON SI PUO’ ANDARE MOLTO LONTANO
Il significato di questa frase per me è: una persona che segue sempre la sua testa senza ascoltare nessun consiglio, non potrà mai andare lontano nella vita. Il cammino delle persone si costruisce ascoltando e imparando dagli altri, anche con qualche sbaglio perché la strada della vita non è mai completamente dritta.
                                                  
Emma Borchini



Capitolo 2: il più delle volte, non siamo noi a vedere la realtà, come sta realmente, ma è la nostra immaginazione a farlo per noi. Spesso non si è consapevoli di ció che è in grado di immaginare la nostra mente, i nostri occhi ma anche il nostro cuore, che per la maggior parte delle volte, è l'unico capace di utilizzare le emozioni per illuminare il buio della materialità.

Matilde Baiocchi



PICCOLO PRINCIPE
Capitolo XXI

“...è il tempo che hai passato con la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosí importante”

Una persona sembrerebbe uguale a tante altre persone, ma è stato il tempo passato con lui che te lo ha fatto conoscere e capire che è unico, così come il piccolo principe ha capito che la sua rosa è diversa dalle altre rose.

Denise Bacci


Riflessione “il Piccolo Principe”
Cap.2
Grazie alla scatola che il protagonista ha disegnato, ora il Piccolo Principe può finalmente immaginare la pecora che desiderava e come la desiderava. Il messaggio che lo scrittore ci vuole passare è che a volte l’immaginazione e la fantasia possono superare la realtà creando qualcosa che corrisponde alla realtà che ognuno di noi possiede nella propria fantasia e rendendo reale qualcosa che non lo è.
                                                                                             Letizia Manini

Cap.11
È vero, i vanitosi non sentono che i complimenti e le lodi dalle altre persone, il resto non gli interessa. Loro sono felici se qualcuno si complimenta il loro aspetto.
Ma poi, a cosa gli servono i complimenti ?
I complimenti sono solo parole, sono qualcosa di effimero che una volta detti scompaiono trasportati dal vento. Non sono come i sentimenti come l’amore, l’amicizia, ma anche l’odio. Loro ti accompagnano sempre, che una persona lo voglia o no
                                                                                                 Letizia Manini









Noi 2.0

Questo è il primo anno in cui faccio parte, insieme alla mia classe, di un progetto che si chiama 2.0 . Esso consiste nell'utilizzare dispositivi tecnologici per realizzare mappe concettuali, linee del tempo virtuali, presentazioni multimediali, blog e molto altro. Se devo parlarne con sincerità mi tocca dire che questo progetto non mi piace granché, perché io non sono molto brava con la tecnologia e mi sembra di perdere tempo, energia e voglia di studiare ma, siccome ne faccio parte mi impegno e cerco di dare il meglio. Riconosco però che, comunque, abbiamo acquisito  competenze diverse, che forse altri non hanno.

Sillari Gaia



Noi 2.0
“noi 2.0”,poche lettere per descrivere un grande progetto tecnologico. Quest’anno la mia classe, ha ricevuto l’onore di essere stata nominata “classe 2.0”. Ciò vuole dire che OLTRE ad usare carta e penna, utilizziamo, solo per determinate attività, i tablet e i computer. Un esempio di attività è questo blog, ma si possono fare tantissime altre cose.
Questo è il primo anno che faccio parte di una classe così particolare, e devo ammettere che l’idea di diventarlo mi eccitava molto e mi interessava particolarmente proprio perchè cambiavamo, non si usava più solo carta e penna, ma anche dei tablet; la trovavo, ma la trovo ancora adesso, una cosa che può essere divertente per noi ragazzi e può diventare un’esperienza che non si dimenticherà. Devo ammettere che non è stato semplice: bisogna imparare ad utilizzare gli apparecchi nel modo giusto, bisogna cercare le giuste applicazioni per gli appositi argomenti, bisogna impostare la pagina dove scrivere con le giuste misure...insomma, non è stato molto semplice all’inizio, però una volte che ci si è abituati tutto scorre molto più velocemente. Prima, appena iniziato, per scrivere qualcosa ci voleva un po’ di tempo prima che riuscissimo a inviarlo alla professoressa. Però ora ci bastano solo pochi giorni !! Se ora siamo così veloci dobbiamo tutto alla nostra professoressa di italiano che si è data tanto da fare per renderci più semplice e stimolante l’uso degli apparecchi elettronici, ma anche la professoressa di storia e geografia che voglio ringraziare. Certo, oltre alla bella esperienza, se un ragazzo non è tanto responsabile, avere un apparecchio del genere può portare a giocare durante le lezioni e di conseguenza a non seguirle.
Quindi, se qualcuno è interessato, gli dico subito che è una bellissima esperienza per i ragazzi che la provano e che è molto particolare e speciale. Però consiglio sempre di stare molto attenti a tutti i ragazzi perché ci sono anche i furbetti !!
È una bella esperienza che ha, come qualsiasi cosa al mondo, anche dei lati negativi.

LETIZIA MANINI




      Noi 2.0
 Quest'anno la mia classe aderisce a un progetto chiamato 2.0. Questo progetto consiste nell'utilizzare l'informatica a scopo didattico.  Ognuno di noi è stato messo a disposizione di un tablet, o della scuola o proprio, sotto la nostra responsabilità. Utilizzando dei programmi che mettono in contatto professori e alunni anche a casa siamo riusciti a creare un blog, cioè questo e anche un giornalino virtuale. A me piace usare la tecnologia e l'informatica perché se utilizzate in un modo giusto e corretto si possono  creare o scoprire cose interessanti e utili. Tutti in classe stiamo cercando di imparare e approfondire l’utilizzo di questi programmi e stiamo creando tante belle cose.

Emma Borchini




Noi 2.0
Quest’anno noi, la classe 2°b, siamo la classe 2.0. Questo ci permette di utilizzare i tablet o i computer, forniti dalla scuola, con cui facciamo ricerche o mappe che poi esponiamo, davanti alla classe, sulla lavagna interattiva. Per me personalmente questa attività ha lati positivi e negativi : per esempio passiamo troppi tempo davanti ai tablet e trascurato i libri di scuola che sono più istruttivi e problema ancora più grosso non vi è mai connessione, un lato positivo è che impariamo ad essere più tecnologici e anche che essendo la classe 2.0 abbiamo creato un blog in cui inseriamo i nostri commenti su quadri e le nostre poesie, inoltre abbiamo anche fatto un giornalino in cui inseriamo articoli su sport, moda, eventi scolastici oppure facciamo delle recensioni di libri e film, una volta finito il giornalino sarà visibile sul sito della scuola, secondo me queste idee sono davvero molto belle.
                                                                   Diletta Bodria




"Noi 2.0"

Quest’anno la mia classe è stata scelta per il progetto 2.0 . Questo ci permette di utilizzare degli apparecchi elettronici per riuscire a comunicare con tutti i nostri professori, e grazie a questo progetto abbiamo costruito questo blog e anche un giornalino virtuale. Io credo che questo progetto ci sia stato di grande aiuto durante quest’anno scolastico perché quasi tutti noi abbiamo imparato molte cose nuove che sicuramente ci saranno molto utili anche in futuro.

Stella Chierici






Cibo che passione

Cibo è…
Il cibo è fondamentale nella nostra vita, perché lo usiamo per nutrirci, ma in realtà non serve solo per questo scopo, infatti, se ci ragioniamo, il cibo può significare molto altro ancora. Il cibo può essere cultura, può rappresentare i gusti personali di ognuno, descrivere i nostri pareri e rappresentare la nostra personalità. Al giorno d’oggi, senza accorgercene, il cibo è anche un modo per riconciliarsi: ad esempio una cena può sciogliere un litigio, può far nascere un amore e molto altro ancora.
 Il cibo può essere qualsiasi cosa tu voglia.

Stella Chierici




Cos'è il cibo per noi? Il cibo ci nutre e ci da energie, ma proviamo a pensarci...quante volte dici a un tuo amico: "Andiamo a mangiarci una pizza?". Non hai proposto di incontrarvi, ma di mangiare qualcosa insieme per miscelare il piacere di mangiare qualcosa di buono e il piacere di stare in compagnia di qualcuno. Il cibo è una scusa per incontrarsi e scambiarsi qualche parola, il cibo è un argomento su cui dialogare, il cibo è uno sfogo su cui sbizzarrirsi e molto altro.
Io considero il cibo un sorriso, perchè essere sazi ti fa sentire a posto per un po, così tanto da lasciare nel piatto qualche avanzo, che poi va buttato, va buttato un sorriso, il sorriso di quei bambini senza cibo. Quando doni a loro qualcosa da mangiare, dei soldi per comprare ciò che serve per creare passo dopo passo un sorriso loro ti sorridono, e questo sorriso, cosa genera? Genera il tuo sorriso. Se ognuno di noi sorride vuol dire che la popolazione è felice, quindi genera un altro sorriso: quello della vita.
                             
                                                                                                         Veronica Piazza



Noi e il cibo
Il cibo è in grado di trasmetterti tante sensazioni di piacere, oppure no. Ci unisce nei momenti di festa in famiglia. Unisce a modo suo le persone, incuriosendole, e facendo loro conoscere cose e sapori nuovi. Ognuno di noi ha un rapporto differente con il cibo, c’è chi lo vede come una minaccia e chi invece lo accoglie a braccia aperte. Io personalmente, lo vedo come qualcosa di solare, che è in grado di farci conoscere il mondo. È una passione da condividere con curiosità, amicizia e allegria. Il cibo è anche fantasia, ci apre gli occhi a nuove scoperte, anche fantasiose. È un modo per avvicinarsi alle persone, fare amicizia e stare insieme. Esso ci coinvolge in una favola, dove tutto è da scoprire. Ognuno di noi ha un diverso rapporto con il cibo, può essere una tortura, un dolore, ma anche una delle più grandi soddisfazioni. Io credo che esso debba essere nostro amico, dopo tutto è un compagno di avventure che ci segue sempre.

Michelle Merighi



Cibo che passione!

Il cibo è molto importante anche se molto spesso non ce ne accorgiamo. Io quando mangio provo piacere, benessere e relax. A tavola è l'unico momento della giornata in cui mi prendo un po di tempo per rilassarmi e godermi il pranzo o la cena. Il cibo è riunirsi in famiglia, è un momento speciale in cui tutta la famiglia si riunisce a tavola e si mangia tutti insieme, molto spesso durante la giornata non si riesce a riunirsi tutti insieme e l'unico momento in cui ci si riunisce è a tavola.


Catalina Railean





Il cibo,veramente essenziale per noi. Ci può far conoscere persone nuove ma anche farci stare male. Io con il cibo ho un buon rapporto. Insieme a lui sono riuscita a rafforzare l’amicizia con tanti amici e parenti. Poi io mangio un po' di tutto e cerco sempre di adattarmi a seconda del posto dove mi trovo. Il cibo però come ho detto prima potrebbe anche far male. Conosco molte persone che hanno qualche problema riguardante lui. Fortunatamente io non sono tra quelle e spero sempre di essere una delle “migliori amiche, del cibo.

Emma Borchini





Il cibo… vita ed energia

Esistono tanti modi per definire il cibo,quello che secondo me lo descrive meglio è “il cibo è fonte vita, di crescita e di energia”. Trovo questa definizione quasi perfetta solo perchè non conosco quella perfetta. Il cibo è effettivamente alla base della vita dopo l’acqua e ricopre un ruolo molto importante, infatti è proprio il cibo che ci dà l’energia necessaria per svolgere qualsiasi azione che a noi sembra naturale compiere. Ogni alimento ha delle caratteristiche che lo rendono particolare e unico, quasi come il carattere delle persone: non siamo tutti uguali. Ma non solo ci dà la vita e l’energia, ci permette anche di crescere, non solo in altezza, bensì ci insegna ad apprezzare la cultura degli altri popoli, quindi a conoscere, a esplorare e a non fermarsi davanti all’aspetto esteriore, ma ad assaggiare perchè il sapore conta tanto.
Il cibo è anche un motivo per stare insieme, divertirsi in compagnia con la famiglia, gli amici, i colleghi, le fidanzate o i fidanzati...è un motivo per ritrovarsi, è un motivo di unione.
Il cibo è molte cose, non solo un semplice alimento.

Letizia Manini




Il cibo è una risorsa necessaria per il normale funzionamento del nostro corpo, serve a darci l'energia indispensabile per svolgere qualsiasi azione.
Spesso il cibo viene usato come pretesto per stare assieme alle persone, parlare, scambiarsi le idee, raccontarsi ciò che è accaduto ....
La nostra visione del cibo non deve essere strettamente legata alle necessità del nostro organismo, ma essere  "percepita" come la causa del nostro benessere.

Sasu Eryka Gyulya



CIBO CHE PASSIONE

Il cibo non è solo un alimento che noi mangiamo ogni giorno, ma esso è molto importante
per la nostra salute. Il cibo oltre ad essere essenziale per noi, è anche un modo per farci
unire con gli amici; esso ci fa provare anche molte emozioni e riesce a farci tornare il
sorriso nei momenti in cui sembra che non tornerà più, ogni cibo che mangiamo ha un
sapore diverso, ogni sapore contiene emozioni diverse che noi proviamo ogni giorno. A
molte persone non piace il cibo, ma io penso che esso sia un nostro amico, infatti ci aiuta
nel cammino della vita e permette di mantenerci in vita.

Diletta Bodria


RIFLESSIONE SUL CIBO

Il cibo serve per la salute del nostro corpo;energia che ci serve per affrontare la
giornata è per il buon funzionamento dei nostri organismi. Ma il cibo é anche un
momento piacevole della giornata dove la famiglia si trova a tavola, si parla della
giornata trascorsa e di tante altre cose: come progetti per il futuro e scambi di idee. Il
cibo è anche un occasione per ritrovarsi con gli amici per un gelato o una pizza
insieme.

                                                             Diego Bergonzani




CIBO: BENEFICIO O ARMA
Nel mondo vi sono innumerevoli persone che per vivere devono nutrirsi, e per nutrirsi    occorre il cibo. Il cibo è il carburante, l’energia che ci permette di andare avanti, ma per alcuni è una dipendenza  che serve per alleviare il dolore che il mondo circostante provoca; è una droga . Per  altri è invece come la peste, da evitare il più possibile. “Non mangiare” per queste persone  è come dire “non ingrassare” di conseguenza essere belli e stare bene con se stessi, ma non capiscono  che vuol dire “spegnersi a poco a poco”, "lasciarsi il mondo alle spalle" o più semplicemente morire. La stessa cosa vale per chi invece mangia troppo, la fine della storia è sempre la stessa. Il cibo è un dono prezioso, ma anche un'arma potente che ci può distruggere o rendere forti, a seconda di come lo usiamo . Perché sì, il cibo è distruttivo o invincibile perché  è nelle nostre mani , la sua quantità, qualità e tipologia è completamente a libero arbitrio. NOSTRO ARBITRIO. Voglio concludere questa riflessione dicendo a chiunque la legga di mangiare sempre moderatamente di non spingersi oltre i limiti, e neanche di  preoccuparsi della gente che giudica  ma solamente della propria salute  fisica e  mentale .


                                                                                                                              Gaia Sillari

                         

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